L’ordinanza del sindaco

Borgetto, con la crisi idrica niente acqua nelle fontanelle

Il sindaco di Borgetto Luigi Garofalo decide di interrompere l’erogazione di acqua dalle fontanelle del paese. Lo ha messo nero su bianco in un’ordinanza che recepisce la delibera di giunta della Regione Siciliana del marzo scorso sullo stato di “Dichiarazione dello stato di crisi e di emergenza regionale, per la grave crisi idrica nel settore potabile per le province di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Messina, Palermo e Trapani”.

Tra le altre cose il primo cittadino stabilisce la “chiusura immediata di tutte le fontanelle comunali presenti nel territorio”, quindi niente più acqua a Borgetto in luoghi pubblici.

“Considerato che stiamo vivendo la peggiore emergenza idrica degli ultimi anni – scrive Garofalo – si rende necessaria l’adozione di misure di carattere straordinario ed urgente, finalizzate a razionalizzare l’utilizzo delle risorse idriche disponibili, al fine di garantire a tutti i cittadini di poter soddisfare i fabbisogni primari per usi alimentare, domestico ed igienico, vietando al contempo l’uso dell’acqua potabile per altri usi”.

Ad essere stato adottato anche un vademecum, questo frutto dell’ordinanza n.1 del 4 aprile scorso della Regione Siciliana, presidenza dell’autorità di bacino del distretto idrografico della Sicilia. Ad essere stato emanato un vademecum a cui tutti i cittadini dovranno attenersi. Ecco quali sono:

  1. Controllare l’efficienza dell’impianto idrico e verificare la presenza di eventuali perdite: con un rubinetto che gocciola si possono perdere fino a 5 litri al giorno d’acqua.
  1. Non fare scorrere inutilmente l’acqua. L’esempio più classico? Lavarsi i denti con il rubinetto aperto, sprecando fino a 30 litri d’acqua, a fronte di un solo litro e mezzo con un utilizzo
  2. Razionalizzare gli utilizzi anche in cucina, usando bacinelle per il lavaggio della verdura invece dell’acqua Attenzione anche quando si lavano i piatti a mano: tenere il rubinetto aperto significa lasciare scorrere 12 litri al minuto se non si chiude il rubinetto.
  3. Scongelare gli alimenti all’aria ed in una bacinella L’abitudine di lasciarli sotto l’acqua corrente calda o fredda comporta un consumo di circa sei litri al
  4. Riutilizzare l’acqua tolta dall’acquario Si può usare per annaffiare le piante e i fiori in quanto è ricca di sostanze fertilizzanti.
  1. Nel caso in cui si usi la lavastoviglie, i piatti possono prima essere sciacquati con l’acqua di cottura della pasta o usata per lavare le
  2. Utilizzare lavastoviglie e lavatrici sempre a pieno Questi i consumi medi stimati: fino a 15 litri per un carico di lavastoviglie (classe A) senza prelavaggio (7 litri in classe A+++), 45 litri per un carico di lavatrice (classe A), preferendo lavaggi a temperature basse. ENEA inoltre specifica che con l’installazione di pannelli solari si eviterebbero i consumi elettrici per scaldare l’acqua necessaria agli elettrodomestici.
  3. Sostituire i vecchi elettrodomestici con modello a risparmio Dovendo sostituire una nuova lavatrice o lavastoviglie, acquista quelle di nuova generazione che consentono di risparmiare il 50% d’acqua e di regolare la quantità erogata in base al carico. Per avere il massimo dell’efficienza e del risparmio, selezionare la modalità eco.
  4. Se possibile utilizzare rubinetti con sensori o comunque utilizzare dispositivi che riducono il flusso dell’acqua (valvole rompigetto).
  5. Installare sciacquoni a doppio tasto. In questo modo è possibile risparmiare anche 100 litri d’acqua al giorno, considerando che con lo scarico monopulsante si usano fino a 16 litri di acqua.
  1. Preferire l’uso della doccia a quello della vasca da Nel primo caso si usano 40 litri d’acqua, mentre nel secondo si consumano mediamente fra i 100 e i 160 litri di acqua. Il risparmio è di circa 1.200 litri d’acqua all’anno.
  2. In caso di lunghi periodi di inutilizzo (es esempio quando si parte), è bene chiudere l’impianto idrico
  3. Installare sistemi di raccolta per l’acqua piovana per usi non potabili (ad esempio lavaggio auto) e per
  4. Utilizzare sistemi temporizzati per l’irrigazione a goccia o in subirrigazione, ottenendo maggiore efficienza
  5. Innaffiare, se proprio è indispensabile farlo, le piante del tuo balcone o giardino, la notte (23-5). L’acqua evaporerà più lentamente, per un risparmio medio complessivo di circa 5-10 mila litri all’anno.
  1. Non utilizzare  l’acqua potabile per il lavaggio dei veicoli privati e in ogni caso utilizzando  il secchio anziché il getto continuo, in questo modo potremmo risparmiare 400-500 litri.
  1. Non utilizzare l’acqua potabile per il lavaggio di aree cortilizie
  2. Non utilizzare l’acqua potabile per alimentare fontane ornamentali, vasche e La grave crisi che attraversiamo ne impone il non utilizzo.
  3. Recuperare l’acqua di condensa dei condizionatori o dell’asciugatrice e riutilizzarla per usi domestici, ad esempio per il ferro da stiro (è molto simile all’acqua distillata o demineralizzata).
  1. Diversificare l’uso dell’acqua a seconda della sua qualità: tra acqua potabile, piovana, grigia e nera.
  1. Utilizzare, se possibile, tecnologie per il riutilizzo delle acque generate dalle operazioni di igiene personale (acque grigie).
  2. In giardino, effettuare operazioni sul terreno per trattenere il più possibile l’acqua.
  3. Installare coperture vegetali sui tetti e giardini Esse possono assorbire fino al 50% di acqua piovana, riducono la possibilità di allagamenti in caso di forti precipitazioni. Non solo: esse favoriscono l’isolamento termico del tetto, riducono le polveri sottili e creano un microclima più gradevole, con meno calore dovuto all’irraggiamento.
  4. Utilizzare pavimentazioni drenanti nelle superfici esterne agli edifici, favorendo la ricarica delle falde e mitigando l’effetto “isola di calore”