Il gip archivia

Borgetto, non morì per le botte del marito, prosciolto

Il Gip Elisabetta Stampacchia archivia il caso sulla morte sospetta di una donna di Borgetto e che aveva visto come unico indagato il marito. Il cadavere venne riesumato un anno dopo il decesso sulla base di una denuncia della madre della stessa donna. Ai carabinieri raccontò che il decesso della figlia, Stefania Ferrante di 40 anni, non fosse avvenuto a causa di una patologia ma per i maltrattamenti subiti dal genero. Adesso la stessa Procura ha chiesto l’archiviazione e il Gip ha accolto, ritenendo che non vi fosse alcun nesso tra la morte della donna e presunti maltrattamenti.

Il caso venne aperto nel gennaio del 2023, esattamente un anno dopo la morte della Ferrante. Dopo la denuncia ai carabinieri, il cadavere venne riesumato dal cimitero di Borgetto e sottoposto ad un esame da parte dell’istituto di medicina legale del Policlinico. Sin dalle prime evidenze medici e consulenti della Procura non hanno evidenziato nel corso dell’autopsia alcun trauma o lesione. Nulla quindi che potesse far ricondurre all’ipotesi di una morte causata da maltrattamenti.

Sul corpo vennero effettuati anche gli esami tossicologici per escludere qualsiasi tipo di ipotesi, anche quella dell’avvelenamento. La quarantenne morì per un ictus, come venne verbalizzato dal medico al momento del decesso. Contestualmente all’autopsia sul corpo i militari dell’arma si misero subito in moto, sentendo amici, parenti e vicini di casa della coppia.

La coppia, come è venuto fuori dalle testimonianze raccolte dagli inquirenti, non aveva mai vissuto momenti di conflittualità, nulla che chiaramente potesse portare a ipotizzare epiloghi drammatici. Intanto il marito, residente a Borgetto, venne iscritto nel registro degli indagati come atto dovuto in questi casi con la pesantissima accusa di omicidio. Ma subito venne fuori che “erano risaputi i conflitti tra la madre della donna morta e il genero”. “Adesso – afferma l’avvocato dell’uomo prosciolto da ogni accusa, Bartolomeo Parrino – valuteremo se esistono gli estremi per denunciare donna che ha accusato il mio assistito per calunnia aggravata”.