La delibera di giunta

Borgetto, lo strano caso delle bollette idriche, costo dell’acqua inferiore al canone

A Borgetto in arrivo le bollette dell’acqua per i cittadini che possono esultare. Non avranno alcun aumento caricato rispetto al costo sostenuto lo scorso anno. In pratica le tariffe restano tali e quali ma qualcosa sembra non tornare, almeno guardando il piano economico finanziario del servizio idrico e acquedotto che è stato appena approvato.

La giunta guidata dal sindaco Luigi Garofalo ha emanato un apposito atto deliberativo che conferma integralmente le tariffe applicate l’anno precedente e che consentono la copertura del 100% dei costi. Il valore totale del servizio è pari a 364 mila euro, frutto dei costi di manutenzione e gestione degli impianti e di quello del personale impegnato. La cifra sarà ripartita tra le 1.891 utenze attive del centro urbano e le altre 175 presenti nella zona di Romitello.

Ma l’inghippo sta poi andando a guardare le singole voci: per consumo dell’acqua, che dovrebbe essere la voce più imponente, si nota che in bolletta viene ripartito un costo di appena 13.469 euro. Tutto il resto sono spese di gestione, tra canone fisso, canone di fognatura e depurazione, nolo contatore e la spedizione delle bollette agli utenti.

In pratica la quota di fognatura e depurazione vale il 340% in più dell’acqua consumata nelle bollette. La giunta nel confermare le tariffe specifica un passaggio facendo riferimento alla legge regionale dell’11/08/2015, numero 19, sulla “Riorganizzazione del servizio idrico integrato in Sicilia”: “La citata normativa – si legge nell’atto deliberativo – non ha ancora trovato piena attuazione e che, pertanto si impone la riconferma per l’anno 2022 (anno di competenza 2021) delle tariffe canone acqua e fognatura”.

Borgetto ha una storia particolare riguardo alla gestione dell’acqua. E’ uno dei pochi Comuni che ha continuato a mantenere la gestione comunale nonostante l’esistenza di una legge che obbligherebbe al passaggio ad una gestione provinciale. Una battaglia fatta dalla politica locale che ha sempre sostenuto la tesi della convenienza di una gestione pubblica anziché una gestione mista, con l’intervento di società o privati, che potrebbe comportare un aumento dei costi.