La speranza e la fede

Partinico, la beata veglia su fratel Biagio Conte

C’è anche l’immagine della beata di Partinico, Pina Suriano, a vegliare su Biagio Conte, il laico missionario che da giorni sta lottando tra la vota e la morte a causa di un male. La visita dell’arcivescovo di Palermo, al capezzale di fratel Biagio, ha fatto emergere questo particolare rispetto all’angolatura della foto scattata.

Si vede il dolce sguardo dell’alto prelato che accarezza il viso del missionario con gli occhi chiusi. Nel comodino accanto a fratel Biagio Conte si scorge l’immagine del viso della beata di Partinico.

Lo scorso settembre ha compiuto 18 anni dalla sua beatificazione Pina Suriano. Al santuario a lei dedicato a Partinico c’è stata una grande festa con la visita del neo arcivescovo di Monreale Gualtiero Isacchi che ha voluto celebrare la santa messa per ricordare la beatificazione della Serva di Dio a Loreto per volere dell’allora papa Giovanni Paolo II.

Chiesa gremita per rendere omaggio alla donna dalle straordinarie virtù che morì a soli 35 anni. Una breve ma intensa vita dedicata alla chiesa e all’amor di Dio. Fu senza dubbio tra coloro che rafforzò la presenza dell’azione cattolica a Partinico e la grande fede.

Pina Suriano è definita “straordinaria”, ricordata per la sua incessante attività nelle file dell’Azione Cattolica in anni in cui il contesto sociale e politico era molto difficile per la libera espressione del culto e delle proprie idee. Sin dalla fanciullezza non risparmiò rinunzie e preghiere, digiuni e macerazioni per vocazione a “Gesù Eucaristia”, a cui fece voto di verginità e totale abbandono. Subito dopo la sua morte, il 19 maggio del 1950, la chiesa e le persone che sono sempre state accanto a Pina si accorsero della sua “Santità”.

Il culto di Pina Suriano è diffuso non solo in Sicilia ma anche oltre i confini nazionali, specie nella zona del Sudamerica. Negli anni scorsi sono state riesumate le spoglie mortali della beata, custodite proprio nel santuario. La Santa Sede ha dato l’ok all’operazione che è stata seguita direttamente da alcuni esponenti del Vaticano stesso che si sono recati personalmente a Partinico per l’apertura dell’urna e l’attenta raccolta delle ossa e di ciò che rimaneva del corpo della Serva di Dio.