Nuova tegola che si abbatte sulla testa del Comune di Partinico ed arriva dall’agenzia delle entrate. Con le finanze appena reduci da un dissesto finanziario, da cui si è rientrati dopo tre anni e mezzo di commissariamenti lo scorso anno, adesso di capo e collo arrivata una potenziale mazzata da oltre 300 mila euro. L’agenzia delle entrate, infatti, presenta il conto al Comune di Partinico.
Chiede qualcosa come 324 mila euro per l’esattezza tra carichi tributari non introitati dall’ex società di Riscossione Sicilia e somme da restituire all’assessorato regionale al Lavoro per la mancata attuazione di alcuni cantieri di lavoro. La giunta guidata dal sindaco Pietro Rao ha deciso di affidare un incarico legale per provare a frenare questo contenzioso che rischia di dare un brutto colpo alle casse appena risanate dall’ente.
Per l’esattezza l’Agenzia delle entrate, subentrata proprio a Riscossione Sicilia in liquidazione, ha notificato intimazione di pagamento nei giorni scorsi. L’oggetto del contendere sarebbero diverse cartelle esattoriali che vanno dagli anni 2004 al 2018 per carichi tributari, e per il recupero somme erogate dalla Regione Siciliana relative a diversi cantieri di lavoro. Un contenzioso che risulta già essere transitato alla competenza dell’Osl, l’organo straordinario di liquidazione che si è insediato nel momento in cui è stato dichiarato il dissesto finanziario.
Il caso sarà di loro diretta competenza perché, come specificato dalla giunta guidata dal sindaco Pietro Rao, “la pretesa creditoria è riferita a fatti ed atti di gestione verificatisi entro il 31 dicembre 2016”. Dunque la somma contestata diventa “eventuale massa attiva o passiva di competenza Osl a seguito della definizione del giudizio con sentenza”.
Ciononostante sempre la giunta ha deliberato di conferire incarico legale: “Ciò – scrive nell’atto deliberativo – al fine di intraprendere ogni azione legale nelle opportune sedi giudiziarie idonee ad eliminare carichi esattoriali pendenti nei confronti del Comune di Partinico, al fine di tutelare gli interessi economici e giuridici dell’ente”.
