Terremoto al comune

Partinico, falsi invalidi, ai domiciliari l’assessore Genova (VIDEO)

Scandalo falsi invalidi tra Partinico, Palermo e San Giuseppe Jato. Pagando le pratiche di invalidità c’era una corsia privilegiata se si era o non si era invalidi. I finanzieri del comando provinciale di Palermo hanno eseguito un’ordinanza cautelare emessa dal gip di Palermo su richiesta della Procura diretta da Maurizio de Lucia nei confronti di sei persone, finiti ai domiciliari e a cui sino stati sequestrati circa 900 mila quale profitto dei reati contestati.

Gli indagati sono Agostino Genova, 70 anni di Partinico residente a Palermo, coordinatore ufficio invalidi civili dell’Asp Palermo nonché presidente della I commissione invalidi civili e della commissione ciechi civili, assessore ai servizi demografici del Comune di Partinico dal dicembre 2022 indagato per corruzione e falso in atto pubblico. Rosario Cammalleri, 74 anni di Cattolica Eraclea (Ag) residente a Palermo, medico, indagato per corruzione. Pietra Di Fiore 70 anni di Palermo, indagata per corruzione. Carlos Battaglia, 58 anni, venezuelano, residente a San Giuseppe Jato (Pa), indagato per corruzione. Calogero Randazzo, 48 anni, rappresentante di un Caf a San Giuseppe Jato (Pa), indagato per corruzione e Tiziana Guadalupi, 52 anni di Palermo, indagata per corruzione.

Le indagini su questi presunti falsi invalidi sono state condotte dai finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria di Palermo in stretta collaborazione con la direzione provinciale dell’Inps, hanno riguardato un collaudato sistema corruttivo composto da un dirigente dell’Asp di Palermo, presidente di alcune commissioni provinciali per l’invalidità civile; un medico certificatore, abilitato dall’Inps all’inserimento dei certificati introduttivi per l’avvio delle pratiche di richiesta delle invalidità e diversi intermediari tra il pubblico ufficiale e i soggetti richiedenti i benefici assistenziali.

Secondo le indagini Agostino Genova in cambio di denaro e altre utilità avrebbe redatto anche attraverso documentazione falsa verbali di riconoscimento di invalidità senza la necessaria verifica dei requisiti previsti. Sarebbe stato scoperto un tariffario preteso dal dirigente medico per l’istruttoria delle pratiche di invalidità in assoluta autonomia senza il visto collegiale delle commissioni violando così il regolamento del procedimento. Sono al vaglio centinaia di istanze di invalidità rilasciate dalla commissione. Gli indagati quale compenso avrebbero preteso le prime mensilità dei benefici o parte degli arretrati riconosciuti a quanti hanno presentato istanza di invalidità.