I dati di legambiente

Carini, Terrasini e Trappeto, l’inquinamento del “solito” mare

Goletta verde di Legambiente è sbarcata nel Palermitano per monitorare l’inquinamento del mare. In tutto 9 i punti nella provincia di Palermo, di cui 4 risultati fortemente inquinati: a Cefalù, località porto, il mare fronte il canale presso piazza Marina; il mare presso la foce del torrente Ciachea a Carini; il mare della spiaggia della Praiola a Terrasini; il mare presso la foce del torrente Nocella tra Terrasini e Trappeto

Più in generale il mare siciliano è inquinato, ben 6 su 10 tra quelli monitorati non sono balenabili. C’è molto da fare ancora per migliorare l’informazione ai cittadini sulla qualità delle acque di balneazione. I cartelli che danno queste indicazioni non sono presenti in 23 punti su 26 monitorati. I risultati del monitoraggio sono stati presentati oggi in conferenza stampa alla presenza di Giuseppe Alfieri, Presidente Legambiente Sicilia, Alice De Marco, Portavoce di Goletta Verde, Maurizio Arcidiacono, Responsabile Conou Coordinamento Area Nord-Ovest.

“Più della metà dei punti che abbiamo monitorato risultano fuori dai limiti di legge – dichiara Giuseppe Alfieri, presidente Legambiente Sicilia – e la situazione è peggiorata notevolmente dallo scorso anno. Il mare siciliano subisce ancora una volta gli effetti della cattiva depurazione, principale causa dell’inquinamento dei fiumi e dei mari. L’1 giugno scorso la commissione ha deferito nuovamente l’Italia alla Corte di giustizia per la mancata conformità di cinque agglomerati, di cui quattro in Sicilia. La procedura di infrazione risale al 2009 e siamo soddisfatti che 36 comuni hanno risolto i problemi di depurazione dei reflui, ma non basta, bisogna mettere in pratica la volontà dimostrata dalla regione Sicilia di voler chiudere questa ingloriosa parentesi”.

“La situazione della costa siciliana rispecchia il quadro nazionale: i maggiori problemi si riscontrano nelle foci dei fiumi – dichiara Alice De Marco, portavoce Goletta Verde. L’Italia deve affrontare i problemi di depurazione delle acque reflue, stiamo già pagando in bolletta le sanzioni per il mancato recepimento delle direttive Ue sul trattamento delle acque reflue, e se questa situazione non migliora ne arriveranno delle altre. Non possiamo permetterci un peggioramento come quello avvenuto in Sicilia, efficientare il sistema di depurazione significa anche migliorare l’economia e lo sviluppo di un territorio”.