Ad un anno dalla tragedia

Trappeto, omicidio Trovato, fiaccolata e lacrime “Fare memoria”

Trappeto ha ricordato Vincenzo Trovato un anno dopo quell’assurdo omicidio a Balestrate con una fiaccolata. In tanti hanno partecipato all’evento, il secondo organizzato in memoria del ragazzo di 22 anni ucciso nella vicina Balestrate al culmine di una lite per futili motivi.

Per genitori e amici della vittima, residente a Trappeto, un’occasione per fare memoria e tornare a chiedere giustizia affinchè si faccia luce su quel che avvenne quella maledetta notte di un anno fa. Dopo la celebrazione della messa in suffragio nella chiesa Madre, la fiaccolata che ricorda quel terribile omicidio è partita da piazza Madonna di Fatima ed ha fatto capolinea in piazza Falcone e Borsellino. Qui le persone più vicine e le istituzioni hanno voluto ricordare il giovane.

“Non è l’anniversario che avremmo voluto celebrare, questo è certo – ha detto in questi giorni sui social la madre di Vincenzo, Rosalia Colombo -. Ma ricordare cosa è successo, cercare insieme di riflettere, in silenzio ed in comunità, è l’unica cosa che possiamo fare per mantenere Vincenzo vivo tra noi e provare a trarre un qualche insegnamento. Stiamo attenti quando andiamo a divertirci, perché purtroppo c’è gente che esce per rovinare la vita degli altri, gente che non ha rispetto per la vita altrui e che non ha nulla da perdere. Chiamiamo gli adulti quando qualcosa non va, parliamo, cerchiamo gli altri. Tornare a casa sani e salvi. Lo scopo di una serata dovrebbe essere divertirsi, purtroppo oggi non è più così, non solo. Lo scopo è anche, e soprattutto, tornare a casa sano e salvi. Vincenzo sei sempre con noi, con la tua famiglia, con gli amici. Nessuno ti dimenticherà”.

Vincenzo venne ucciso il 12 agosto scorso sul lungomare di Balestrate. In corso il processo in cui risulta come unico imputato Gianvito Italiano, 31 anni, siciliano emigrato al nord. Ci sarebbero delle forti basi probatorie secondo gli inquirenti ma l’arma del delitto non è stata mai trovata. Anche le telecamere di videosorveglianza, secondo quanto è filtrato, non avrebbero garantito una piena nitidezza dell’aggressione.