La ii edizione

Partinico, il babywearing una realtà, a passeggio mamme e bimbi

Cresce sempre di più a Partinico il babywearing, le mamme appassionate a passeggio con i propri bimbi utilizzando le necessarie tecniche per affrontare una serena camminata. A Partinico per il secondo anno consecutivo è andata la scena la “fasceggiata”, che prende il nome dall’utilizzo delle fasce legate al corpo delle mamme per portare a spasso i propri bimbi.

Nello scorso fine settimana la passeggiata è stata ancora più lunga rispetto all’anno scorso. Partenza da piazza Garibaldi (teatrino), poi tappe a piazza Duomo e per finire a villa Falcone. Oggi sempre più genitori a Partinico scelgono di praticare il babywearing, anche grazie a figure come quella dell’organizzatrice dell’evento Rosandra Geraci che si occupa del benessere psicofisico della donna e della famiglia dalla gravidanza fino al primo anno di vita del bambino.

“Eventi del genere – afferma Rosandra Geraci – servono a fare comunità, a riunire genitori e bambini riappropriandosi dei propri spazi. Qui al Sud è veramente difficile riuscire a creare una comunità di appassionati del babywearing ma Partinico risponde bene per il secondo anno di seguito”.

Questa idea nasce dalla volontà di creare un momento di aggregazione per i genitori muovendosi in compagnia e portando i bimbi in fascia. La pratica del babywearing consiste, in sostanza, nel portare il bambino addosso, mentre si va a fare una passeggiata o anche in casa se si svolgono attività che non lo espongano a rischi, legandolo a sé attraverso una fascia in tessuto o un altro tipo di supporto più rigido. In questo modo, il piccolo ritrova quello stesso senso di protezione che provava mentre nuotava nel liquido amniotico nella pancia della mamma, rassicurandosi e sentendosi al sicuro.

Parliamo di una pratica antichissima, quella del babywearing, impiegata in tutto il mondo. Fin dal lontano passato, infatti, le donne in Africa, Asia, India e America hanno indossato il proprio bebè per necessità, dovendolo accudire mentre svolgevano attività necessarie alla sopravvivenza.

Il babywearing ricrea per il neonato un ambiente simile a quello del grembo materno. Abbracciato alla mamma ritrova il suo habitat naturale, percependone il calore, l’odore e i rumori a lui familiari (respiro, battito cardiaco…) e sperimentando così contenimento, protezione e sicurezza. L’esigenza del contatto è un bisogno istintivo e ancestrale, la cui soddisfazione è estremamente importante per il neonato.

Fascia lunga, fascia elastica, marsupio, zaino, amaca: tutti strumenti semplici del babywearing, che consentono di portare, a contatto con il proprio corpo, bambini fino all’età in cui possono camminare. Si trovano in vendita nei negozi di articoli per l’infanzia e su internet; ma non è difficile realizzarli semplicemente con il “fai da te”. basta una striscia di stoffa resistente e lavabile, di lunghezza variabile fra 2,5 e 5 metri, a seconda della taglia del genitore, della larghezza di 70 centimetri, con i bordi a doppia cucitura