L’intervista

Partinico, parla la mamma di Ana “Borgia? Non mi interessa”

La morte di Ana Di Piazza, uccisa da Antonio Borgia a Partinico, ha avuto come epilogo la chiusura della vicenda giudiziaria. Sull’ergastolo al suo carnefice è tornata a parlare la mamma della giovane 30enne assassinata nel 2019.

“Abbiamo vissuto momenti difficili, specie con mio nipote. Ancora oggi continua a chiedere della sua mamma. La famiglia di Borgia? Non mi interessa, non la conoscono e non la voglio conoscere”. Sono parole che mischiano dolcezza, tristezza, rabbia e dolore quelle di Anna Maria Di Piazza, la mamma adottiva di Ana Lacramioara, la trentenne di Giardinello uccisa barbaramente a Partinico dal suo amante nel 2019. All’indomani della sentenza della Corte d’appello, che ha ripristinato l’ergastolo all’omicida reo confesso, l’imprenditore partinicese Antonio Borgia, quello che prova è un’altalena di emozioni. La voce è squillante, forte, sicura di sé quando commenta la sentenza; diventa rotta e più incerta quando invece ripercorre i momenti difficili trascorsi in questi 4 anni da quel terribile delitto. “Giustizia è stata fatta – esordisce Anna Maria – non si poteva sopportare quella sentenza di due anni fa, era qualcosa di insopportabile. Non ho dormito per intere notti, per me è stato un vero incubo”.

Si riferisce a quando la Corte d’appello lo scorso anno riformò la sentenza di ergastolo di primo grado stabilendo per Borgia la condanna a 19 anni e 4 mesi perchè non gli venne riconosciuta l’aggravante dei “motivi abietti e futili”. Ha dovuto attendere quasi un anno per vedere ripristinata la pena del carcere a vita per il carnefice della figlia: nel frattempo la Cassazione aveva annullato la sentenza e rimandato alla Corte d’appello imponendo la revisione della decisione, sino a che l’altro ieri la II sezione non si è pronunciata stabilendo il ripristino dell’ergastolo.

Tra 60 giorni le motivazioni ma è stata integralmente applicata la decisione della corte d’assise in primo grado, confermando quindi le pene accessorie, per l’appunto i motivi abietti e futili. “Ho sempre avuto fiducia nella giustizia – rivela oggi mamma Anna Maria – ma non nego di aver vissuto con la paura che l’ergastolo non venisse ripristinato. Un macigno che mi sono sentita addosso, ora sono soddisfatta ma non lo dico per vendetta ma solo per giustizia. Grazie al mio avvocato Angelo Coppolino che mi è sempre stato vicino e mi ha aiutato in questo periodo difficile”.

Borgia infierì su Ana prendendola a bastonate e coltellate perchè era rimasta incinta e non sopportava che la donna gli chiedesse un aiuto economico. Le sue insistenze avrebbero fatto scattare la folle violenza nella testa dell’uomo, che in quel momento aveva pensato solamente ad evitare che la mogli lo scoprisse. A conclusione del suo macabro piano gettò il corpo della trentenne in un terreno incolto e lo ricoprì di sterpaglie ma i carabinieri riuscirono comunque a venire a capo della orribile vicenda. Alla famiglia di Borgia non vuole dire una sola parola la madre di Ana: “Non mi interessa, non hai mai detto scusa. Mi spiace solo per i loro figli perchè immagino quel che stanno attraversando”.

Il figlio della trentenne oggi ha 15 anni, vive sempre con la nonna Anna Maria. Ancora oggi continua a chiedere della mamma: “Mi chiede sempre com’era, cosa faceva – dice Anna Maria Di Piazza -. Sono stati anni difficile, soprattutto il periodo subito dopo l’omicidio. Non è giusto che a questa età un figlio non abbia più accanto la madre, è terribile. Lui ne ha risentito, non nego che sai sono state enormi difficoltà. Le abbiamo superate insieme, contando sulla forza dell’amore”. Un amore non solo fra nonna e nipote ma anche e soprattutto per la giovane Ana, strappata troppo presto alla vita dalla follia di un uomo che ha fatto emergere tutto il proprio lucido egoismo. Armato da un coltello, un bastone e un orribile movente.