Il processo ordinario

Partinico, corruzione al commissariato di polizia, prosciolti in 7

Tutti e 7 assolti gli imputati nel processo ordinario sullo scandalo della corruzione attorno al commissariato di polizia di Partinico. A distanza di 7 anni dall’inchiesta, che portò ad una serie di misure cautelari per una decina di persone, sono stati prosciolti dal tribunale di Palermo l’assistente capo di polizia Giovanni Vitale, 48 anni di Alcamo, l’agente Vincenzo Manto, 54 anni di Partinico, l’ispettore capo di polizia Gaspare Antonio Di Giorgi, 56 anni di San Cipirello, e l’assistente capo di polizia Vincenzo Manzella, 49 anni di Partinico, per cui era stato già chiesta dal pm l’assoluzione dalle accuse di abuso d’ufficio, abuso di potere e favoreggiamento personale e reale.

Assolte anche le tre guardie giurate Salvatore Davì, 61 anni di Partinico, Daniele Di Maggio, 42 anni di Partinico, e Marcello De Luca, 41 anni di Borgetto. “La fine di un incubo per noi tutti – commenta Davì – durato 7 anni, per le ingiuste accuse a nostro carico. Oggi finalmente è stata fatta giustizia”.

L’inchiesta sfociò del 2017, ed era ruotata attorno a Pietro Tocco, assistente capo di polizia, 59 anni di Alcamo, che ha ammesso favori in cambio di denaro, come il facile rilascio di documenti e certificazioni, e persino l’insabbiamento di due denunce. Uno degli episodi riguardò il presunto illegale piantonamento di un arrestato da parte di vigilanti privati che attestarono poi falsamente di non averlo fatto, accusa che oggi decade con questa assoluzione. Il compito sarebbe dovuto spettare, secondo l’iniziale accusa, agli agenti di polizia. Le motivazioni saranno depositate entro 90 giorni.