In contrada albachiara

Partinico, un bene confiscato sede di protezione civile

Presto Partinico avrà una sua sede dedicata totalmente alle associazioni di protezione civile. In fase di costituzione un nucleo di organismi qualificati che si andranno ad insediare in questa sede operativa all’interno di un bene confiscato alla mafia. La loro “casa” sarà in contrada Albachiara nell’immobile che fu confiscato a Francesco Lo Iacono, 43 anni, ritenuto esponente di vertice del mandamento di Partinico, oltretutto con una parentela “eccellente” con un boss che venne freddato proprio a Partinico nell’ottobre del 2005, Maurizio Lo Iacono. Secondo recenti indagini, Lo Iacono era al servizio del mandamento di San Lorenzo e organizzava danneggiamenti a scopo estorsivo. In questi giorni il Comune ha proceduto all’aggiudicazione della gara d’appalto per la ristrutturazione dell’immobile, per un importo complessivo di 500 mila euro. Saranno ricavati all’interno dell’immobile una sala operativa, una piccola foresteria, un ufficio e una stanza comune.

Il progetto prevede la riqualificazione dell’area esterna per il deposito di attrezzature e di mezzi mediante la realizzazione di tettoie. Saranno quindi redistribuiti gli spazi interni, considerato che i locali erano adibiti a civile abitazione, e verranno riconfigurati gli accessi, adeguati gli impianti, ripristinati i servizi. Tutti i locali saranno accessibili ai soggetti con limitata deambulazione. Attualmente la sede per tali associazioni si trovano all’interno degli uffici della Polizia municipale, settore nel quale è incardinato il servizio di protezione civile. Tale collocazione non è adatta per gli spazi ristretti e per le possibili interferenze con le attività degli uffici. Senza dimenticare che, come si legge nel progetti presentato dal Comune di Partinico, la città “a fronte di una popolazione di circa 30.197 mila abitanti e un territorio pari a 108,1 kmq, ha l’esigenza di un incremento e potenziamento delle risorse presenti nel sistema di protezione civile anche per un supporto, attraverso le attivazioni del dipartimento regionale di Protezione Civile, ai comuni limitrofi nei quali, per le ridotte dimensioni, non sono presenti associazioni dedicate allo scopo”.