Assassinati dai banditi

San Cipirello, targa in memoria di due carabinieri eroi

Scoperta a San Cipirello una targa in memoria dei carabinieri Giovanni Calabrese e Giuseppe Fiorenza a 75 anni dal loro eroico sacrificio. Il 25 agosto del 1949 furono assassinati dagli uomini del bandito Giuliano che assaltarono la caserma del nucleo anti-banditismo di via Garibaldi.

In occasione della ricorrenza, l’associazione Kaleidos cultura e natura e il Comune di San Cipirello, d’intesa con l’Arma dei carabinieri, ha proposto e realizzato un cartello commemorativo quale segno tangibile di devozione e riconoscimento della comunità di San Cipirello alla figura dei due militari.

Nel corso della commemorazione sono stati resi gli onori ai caduti ed è stata data lettura della motivazione della medaglia d’oro al valore dell’Arma “alla memoria”: “Militari impiegati in area caratterizzata dalla presenza di bande criminali, in occasione di un violento agguato pianificato da alcuni banditi, non esitavano ad affrontare i malviventi che avevano assaltato la caserma con bombe a mano e raffiche di mitra. Con eccezionale coraggio e cosciente sprezzo del pericolo uscivano dalla struttura militare, ormai accerchiata, e affrontavano i malviventi per opporre una strenua resistenza, venendo feriti mortalmente. Fulgido esempio di eroismo e non comune senso del dovere, spinti fino all’estremo sacrificio”.

Alla manifestazione sono intervenuti il comandante provinciale di Palermo, il generale di brigata Luciano Magrini, il sindaco di San Cipirello, Vito Cannella, ed i familiari dei caduti. In un clima di grande commozione e sentita partecipazione, hanno proceduto alla scopertura della targa in ricordo dei carabinieri eroi. E’ stato inoltre celebrato un momento di preghiera tenuto dal cappellano militare, don Salvatore Falzone.

Il generale Magrini, nel corso del suo intervento, ha ricordato la vicenda delittuosa ed in particolare il vile agguato teso ai carabinieri in servizio al nucleo mobile anti-banditismo, pianificato in maniera quasi scientifica e perfetta, con mitra e bombe a mano. Tragico eccidio nel quale rimasero assassinati i militari Giovanni Calabrese e Giuseppe Fiorenza.

L’alto ufficiale ha sottolineato come il loro sacrificio sia non solo per la comunità di San Cipirello ma per tutta l’Arma dei carabinieri “fonte di grande orgoglio ed esempio. Due persone che hanno anteposto ai loro interessi quelli della cittadinanza, che coscientemente hanno accettato il rischio di mettere a repentaglio la loro vita e tutto questo per far sì che quei balordi fossero assicurati alla giustizia. Per poter garantire alla cittadinanza una vita serena e democratica”.