Proclamato lutto cittadino

Partinico, il giorno del dolore per l’addio al giovane Nino

Nino D’Amico è tornato ieri nella sua casa a Partinico di vicolo Ciravolo mentre la famiglia e l’intera comunità sono avvolti nel dolore. In tanti ieri hanno reso omaggio alla salma del ventiduenne, annegato nel mare di Terrasini il cui corpo dopo tre giorni di ricerche è stato ritrovato sabato scorso.

Amici, familiari, vicini di casa e anche semplici conoscenti hanno voluto dare il loro segnale di vicinanza ai genitori e alle sorelle della vittima.

Il sindaco di Partinico Pietro Rao ha proclamato il lutto cittadino oggi in corrispondenza dei funerali che si svolgeranno nella chiesa del Santissimo Salvatore alle 15. “Un dramma inaccettabile – afferma il primo cittadino -, una vita spezzata sul nascere dell’età più bella in cui i sogni e le ambizioni si rincorrono incessantemente. Alla famiglia di Antonino va il mio abbraccio di padre, Partinico resti vicino alla famiglia D’Amico pur sapendo che é impossibile colmare un dramma di questa entità”.

Il corpo di Antonino D’Amico è stato ripescato nel mare di contrada Paternella a Terrasini lo scorso sabato pomeriggio, nel punto proprio dove si era inabissato mercoledì. Il mare lo ha restituito dopo giorni di forte vento e impetuose correnti. Lo hanno recuperato i sub dei vigili del fuoco e caricato su una motovedette della capitaneria di porto.

Le condizioni del mare, molto agitato in questi giorni, hanno reso complesse le ricerche del disperso. Il giovane di Partinico, che lavora in una panineria, è stato risucchiato mercoledì scorso da un’onda mentre si trovava sugli scogli in una caletta in contrada Paternella, non lontano da Città del mare e dalla baia di San Cataldo.

Era insieme ad un suo amico ventenne. I due si trovavano su una scogliera che si raggiunge attraversando una scalinata fra le rocce. Improvvisamente un’onda li avrebbe travolti e trascinati in acqua, impedendogli per lunghi minuti di tornare sulla terraferma. Nonostante gli sforzi fatti per vincere la corrente, soltanto il ventenne è riuscito a mettersi in salvo e a chiamare i soccorritori.

D’Amico, invece, sarebbe stato trascinato in mare aperto, in un tratto dove già sotto la costa, caratterizzata da numerosi anfratti e calette, si raggiungono rapidamente profondità di circa 30 metri. Oggi Partinico si rinchiude in tutto il dolore.