Una giornata di studi

Partinico, alla scoperta del mistero del tesoro trafugato

Partinico ha un tesoro che è stato rubato. Si tratta di oltre 174 monete d’oro romane, la cui datazione si colloca tra la fine del III e gli inizi del IV secolo. Si torna a parlare di questo mistero che ancora oggi non è stato risolto. Appuntamento a domani, venerdì 20 settembre, alle 16 al teatro Gianì con una giornata di studi dal titolo per l’appunto “Il tesoro di Partinico”. Un momento organizzato dalle associazioni Libericiveinici.odv e Accademia della cultura. “Il tesoro di Partinico” costituisce un vero e proprio ‘giallo’ nel panorama dei ritrovamenti archeologici spesso avvenuti in Sicilia ad opera di privati.

Sul punto preciso, sulle modalità e sull’identità dell’autore dell’eccezionale rinvenimento di questo tesoro di Partinico nulla si sa. Gli studiosi che ne hanno scritto si sono limitati a riportare che, a partire dall’ottobre 1958 e fino al 2000, sui mercati numismatici di Parigi, Londra e della Svizzera, cominciarono ad arrivare lotti di rarissimi aurei: un rarissimo aureo di Probo fu acquistato dal Cabinet des médailles della Bibliothèque nationale de France, che nel registro dell’acquisizione lo annotò con la seguente dicitura “… proveniente da un tesoro rinvenuto al largo della costa della Sicilia a Partinico”.

Le 174 monete hanno un peso complessivo di 1,3 chili d’oro, quindi un valore incalcolabile non solo dal punto di vista numismatico e come documentazione storica, ma anche per il valore venale derivante dalla rarità di tantissime monete. Del tesoro, infatti, fanno parte monete di alcune centinaia di migliaia di euro e monete che, all’asta, hanno superato il milione di euro.

Il convegno sarà animato da qualificati interventi di accademici ed esperti del settore: Rosa Maria Cucco della sezione per i beni archeologici della soprintendenza di Palermo; Giovanni Polizzi e Lavinia Sole, docenti rispettivamente di archeologia e di numismatica del dipartimento “Culture e società” dell’università di Palermo; e l’ideatore del convegno Leonardo D’Asaro, studioso del territorio.