Alle pendici di monte bonifato

Alcamo, rischio frane, ci vogliono 2 milioni per la sicurezza

Approvato dalla giunta guidata dal sindaco Domenico Surdi il progetto di messa in sicurezza per contrastare le possibili frane nel versante di Monte Bonifato che si affaccia in zona abitata di Alcamo dove nel novembre dello scorso anno si verificò un grave smottamento. Solo per un caso fortuito non ci furono epiloghi drammatici per il distacco di un blocco di roccia isolato che finì su un’abitazione in quel momento vuota in via Salvatore Salamone. Episodio che provocò danni consistenti, con sfondamento della copertura del tetto in cemento armato ricoperto in tegole in corrispondenza di un vano destinato a camera da letto.

E’ stato completato il lavoro portato avanti dal funzionario tecnico, l’ingegnere Alessandro Faraci, e dal relativo gruppo di supporto con la fattibilità tecnico-economica per la realizzazione di opere di mitigazione del fenomeno di frane di crollo sul versante Est Nord-Est di Monte Bonifato. Si prevede la messa in sicurezza del masso isolato ubicato nel settore più a monte in direzione Sud a quota 650 metri.

Secondo il progetto serve un investimento da 2 milioni e 150 mila euro con barriere paramassi e intervento roccia su roccia per valutarne il grado di pericolosità e l’eventuale messa in sicurezza. Nella zona abitata attorno alla via Salamone è stata certificata, in seguito ad una serie di sopralluoghi, “la situazione di pericolosità diffusa su tutta la porzione del versante Est Nord Est del Monte Bonifato, causa di un rischio grave e generalizzato per la pubblica incolumità”.

Infatti l’area è classificata con “R4”, il rischio più grave di frane e smottamenti per cui è richiesto necessariamente l’intervento pubblico in termini di salvaguardia del territorio. Oltretutto in successive riunioni tecniche fu anche segnalato segnalata la situazione di pericolo derivante da un ulteriore masso isolato ubicato nello stesso quadrante nel settore più a monte in direzione sud a quota 650 metri. In particolare sarebbero stati individuati numerosi blocchi calcarei che sono a potenziali rischio caduta perché in una falda molto friabile.