Il decreto del presidente della regione

Partinico, arriva la consulta a supporto del Consorzio di bonifica

Anche Partinico potrebbe essere presto rappresentata nella consulta che farà da supporto al Consorzio di bonifica per la gestione delle risorse idriche per l’agricoltura. La decisione del presidente della Regione Renato Schifani che ha approvato un apposito decreto.

Saranno istituite le consulte consortili dei consorzi di Bonifica Sicilia Orientale e Occidentale e dei singoli consorzi accorpati. Quindi nascerà anche la consulta che si affiancherà al Consorzio di bonifica Palermo 2, ente che gestisce l’erogazione dell’acqua della diga Jato  di Partinico per l’agricoltura.

Ciascuna consulta sarà costituta dall’assessore all’Agricoltura, dal dirigente generale del dipartimento regionale all’agricoltura, dai commissari straordinari dei consorzi di bonifica e da rappresentanti delle organizzazioni professionali agricole rappresentate all’interno del Cnel, il consiglio nazionale dell’economia e del lavoro.

I componenti di ciascuna consulta durano in carica fino al termine dell’amministrazione straordinaria del consorzio e, comunque, non oltre il termine dell’attuale legislatura regionale (quindi sino a settembre 2027). Svolgeranno il loro incarico a titolo gratuito, senza diritto ad indennità o rimborso spese. La consulta andrà ad esprimere il proprio parere vincolante sul programma delle opere e degli investimenti e sulla gestione della risorsa idrica assegnata al consorzio in relazione alla scarsità idrica e alle misure di contrasto all’emergenza siccità.

Si cominciano a intravedere finalmente i tanto invocati organismi democratici territoriali, che tante volte aveva chiesto che fossero nominati l’attuale portavoce del comitato Invaso Poma Antonio Lo Baido.

“Ci si augura che la costituzione degli ennesimi organismi consultivi – afferma Renzo Di Trapani della segreteria provinciale del Pd di Palermo – riescano a dare, attraverso le rappresentanze delle organizzazioni professionali agricole, la giusta voce alle istanze degli agricoltori che, molto spesso, rimangono inascoltate”.